Lavorando come Giardiniere da molti anni ormai ho imparato a prevedere i periodi della stagione in cui il telefono suonerà più di frequente a causa dalla comparsa in giardino di questa o quella malattia delle piante.
Le avversità che affliggono la vegetazione hanno 2 grandi matrici:
- quelle biotiche ovvero di origine biologica e cioè viventi, tra queste i funghi e gli insetti
- quelle abiotiche e quindi non direttamente correlate ad organismi viventi, ad esempio un terreno asfittico o dal ph troppo acido o viceversa troppo basico, una scottatura da freddo o dal calore improvviso, mancanza di acqua nel substrato.
Oggi vorrei prendere in considerazione le avversità biotiche.
Queste ultime sono provocate da organismi che per prosperare hanno, come noi esseri umani, necessità che siano soddisfatte le condizioni ideali e sufficienti alla loro esistenza, per compiere il loro ciclo vitale che si compone di nascita, accrescimento, riproduzione e morte.
Mi spiego meglio.
Lo sviluppo di alcune patologie fungine che colpiscono il fogliame delle nostre piante, come ad esempio la bolla del pesco oppure il mal bianco del Prunus lauro ceraso, per svilupparsi hanno bisogno che sussistano contemporaneamente due condizioni: calore e umidità, all’interno di un range ben specifico (come per i funghi dei quali ci nutriamo, se la stagione estiva è siccitosa la raccolta dei porcini sarà scarsa, viceversa se piove abbondantemente a fine agosto, sarà un settembre molto proficuo per i buongustai).
In assenza di una sola di queste due condizioni il micelio fungino non potrà svilupparsi adeguatamente.
Allo stesso modo la comparsa di alcuni organismi fitotrofi (che si nutrono di piante) come i coleotteri, o che ne danneggiano i tessuti, come afidi o tripidi, è legata al raggiungimento di temperature e condizioni del terreno e dell’aria ideali al loro ciclo vitale.
Il fatto che questi organismi si manifestino e creino danni alle vostre piante è parte di un ciclo biologico normale dove c’è chi è preda e chi è predatore.
Questa consapevolezza, a mio avviso, è il punto dal qual partire per poi iniziare a prendersi cura del proprio Giardino, che, come sappiamo è un insieme organizzato di organismi viventi, che, come tali per propria natura, tendono verso un equilibrio esistenziale.
Ed è qui che entra in gioco il concetto di TOLLERANZA.
Purtroppo, si è consolidato il concetto che alla prima comparsa di una fitopatologia, la soluzione più immediata ed efficace sia quella di irrorare piante, terreno ed atmosfera con prodotti fitofarmaci, spesso nemmeno specifici, sperando di aver azzeccato prodotto, dosi o periodo.
NOTA BENE: Bisogna sempre tenere in considerazione quando si somministrano agrofarmaci che la maggior parte dei prodotti insetticidi non sono selettivi e quindi colpiscono indistintamente anche insetti o piante che nulla avrebbero a che fare con il problema che si vorrebbe contenere, di fatto creando un danno ambientale enorme.
Io invece vorrei invitarvi, cari Giardinieri sensibili, a guardare alla questione diversamente, cercando di valutare l’entità del patogeno e che tipo di danno potrebbe creare alle piante; infatti, in alcuni casi il danno è trascurabile dal punto di vista estetico e fisiologico oppure poco duraturo nel tempo.
In alcuni casi si può optare per non intervenire e lasciare che la natura faccia il suo corso, come ad esempio nei casi di attacco da afide lanigero del Faggio, che tanto allarma coloro che godono dell’ombra di queste maestose piante.
Per quanto possa apparire molto rilevante la quantità di afidi sulla pianta, il danno cagionato normalmente di per sé è poco rilevante e gli insetti scompaiono dopo non molti giorni.
Quindi, portando un po’ di pazienza si sarà evitato di eseguire un trattamento con grandi volumi di prodotto irrorato, eliminando i costi dello stesso e favorendo al contempo l’ecosistema.
Il concetto di base è che se non siete dei coltivatori di Rose da concorso, probabilmente il fatto che non tutte le foglie delle vostre piante siano immacolate e prive di imperfezioni, non nuocerà a nessuno e le rose saranno meravigliose e profumate ugualmente, a tutto vantaggio della biodiversità.
Un altro approccio praticabile è quello della lotta con gli antagonisti naturali che consiste nel favorire o incrementare la presenza di organismi utili che naturalmente si cibano o limitano lo sviluppo di quelli nocivi.
Per far questo non c’è nulla di meglio se non prendersi cura in maniera naturale dei nostri giardini, utilizzando molte specie distinte di piante, aumentando il numero di insetti che vivono nel vostro angolo verde, creando di fatto competizione e contribuendo a mantenere un equilibrio più ecocompatibile.
Un esempio su tutti è la presenza di coccinelle, voraci predatori di afidi, che se in buon numero ridurranno considerevolmente la necessità di impiego di fitofarmaci o altri metodi di controllo.
Un non trascurabile effetto secondario sarà quello di vedere comparire Farfalle, Lucciole e molti altri insetti affascinanti. Mica poco!!
Al di sotto del terreno allo stesso modo le larve e gli insetti amici compiranno il loro ciclo vitale aiutandovi al contempo a salvaguardare le radici dei fiori e garantirvi colori e volumi nelle aiuole che avrete così attentamente progettato.
Ricordiamo sempre che per godere di piante sane e rigogliose è necessario che il terreno in cui radicano sia pieno di vita.
“La nostra tendenza è di interessarci a qualcosa che cresce nel giardino, non nella nudaterra in se stessa. Ma se vuoi avere un buon raccolto, la cosa più importante è rendere il terreno fertile e coltivarlo bene.”
Shunryu Suzuki