Il suolo, un inestimabile pezzo del nostro puzzle

Ciao, mi presento, sono IL SUOLO e qualora non lo sapessi, sono assieme all’acqua, un tassello imprescindibile per la vita organica del pianeta dove vivi.

Ah, non lo sapevi? Non mi stupisce!

Purtroppo, essendo poco appariscente e privo di una “forma” definita, agli occhi degli umani risulto quasi invisibile o, meglio, sapete che esisto ma non riuscite a classificarmi e non comprendete quanto la mia funzione sia fondamentale all’interno delle dinamiche ecosistemiche.

Provo a fare un po’ di chiarezza e spiegarti il perché ti dico di essere fondamentale, anche per la tua stessa sopravvivenza.

Il Suolo è la parte superiore della crosta terrestre.

Sono costituito da molti elementi combinati in equilibrio: i minerali, l’humus, l’acqua, l’aria, la micro e macroflora batterica.

Immagino saprai che sono il substrato dove radicano gli alberi che formano le foreste, le praterie, i boschi ed i campi coltivati di tutto il mondo; inoltre, in maniera indiretta contribuisco, di conseguenza, anche a ridurre alluvioni, smottamenti, e desertificazione.

Suolo è il mio nome generico ma in ogni contesto dove mi puoi trovare, assumo aspetti, colori, profumi differenti oltre ad ospitare forme di vita adatte di volta in volta al contesto nel quale mi incontri.

Ad esempio, avrai notato come in un bosco puoi trovare in terra mucchi di fogliame e rametti, la cosiddetta lettiera, ammassati ai piedi degli alberi.

Gli strati del suolo

Cosa è la lettiera?

È lo strato composto da materiale organico, vegetale e animale che si deposita a terra, quindi fogliame, rami, legno e organismi non più viventi, che vengono colonizzati, processati e decomposti dai miceli fungini, attori primari nella trasformazione della materia organica in Humus, ritornando alle radici le sostanze nutritive delle quali hanno bisogno per la crescita delle piante stesse.

Quello che si definisce un Circolo Virtuoso.

Quindi capirai che è importantissimo che un suolo sia “vivo” per espletare la sua funzione ecosistemica, e per esserlo deve fungere da habitat per le forme di vita più semplici come insetti, funghi, lombrichi, larve e microflora batterica, che contribuiscono a questo processo indispensabile per la flora che è poi, in ultima analisi, quella che filtra le impurità dell’aria che respirate voi umani, che sequestra anidride carbonica e restituisce ossigeno.

Tradotto in maniera super semplificata:

Suolo morto = nessuna forma di vita (neanche la tua!).

Perché io, il suolo, possa prosperare e ospitare organismi vigorosi, è necessario che alcune condizioni vengano rispettate, cosa che troppo spesso gli esseri umani dimenticano.

Mi serve aria per consentire i processi aerobici al mio interno; quindi, continuare a cementificare e rendere impermeabili milioni di chilometri quadrati di superficie ogni anno, non è la cosa corretta da farsi.

Se proprio avete necessità di nuove urbanizzazioni e/o infrastrutture, edificatele con consapevolezza, utilizzando asfalti drenanti, lasciando molti e ampi risparmi nel tessuto urbano, che ospitino flora e fauna e che consentano il passaggio dell’acqua piovana che ricaricherà la falda freatica e l’aria alle radici delle piante.

Sono certo che ne trarrete moltissimi benefici!!

Singapore Bishan Park: parco urbano progettato nel rispetto di suolo e risorsa d'acqua

In un suolo più ricco di vita si sviluppa e cresce meglio la vegetazione, fattore che a sua volta attrae e stimola la presenza di entomofauna, gli insetti utili, come gli impollinatori, le farfalle, i lombrichi, i coleotteri e poi gli uccelli e tutta la categoria di fauna necessaria a perpetrare la vita vegetale ed animale sul pianeta.

Quindi è necessario evitare l’eccessiva compattazione dei suoli, favorendo degli orizzonti di substrati ricchi di microflora batterica, se necessario apportando strati di sostanza organica e progettando l’edificato con consapevolezza e lungimiranza, per dar modo alla vita di trovare un habitat ideale nel quale svolgere le sue funzioni biotiche,  ora e per i secoli a venire.

Ci vuole solo un po’ di conoscenza, consapevolezza ed amor proprio..

Parco Biblioteca degli Alberi: urbanizzazioni ricche di spazi permeabili
Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare. – Andy Warhol

Credits

Strati del suolo: Einaudi Scuola

Singapore Bishan Park: Atelierdreiseitl, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Parco Biblioteca degli Alberi: Goldmund100, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons